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Piazza Ducale di Vigevano
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Piazza Ducale, 12, 27029 Vigevano PV, Italia
Vigevano
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La celebratissima Piazza Ducale, voluta nel 1492 da Ludovico Maria Sforza detto il Moro, funge da anticamera castello, è un vero gioiello dell'architettura rinascimentale, ancora oggi cuore e salotto di Vigevano. Sulla piazza, si erge la Torre, costruita a più riprese a partire dal 1198 e ultimata dal Bramante alla fine del quattrocento. Si accede poi al cortile del Castello Sforzesco, costruito a partire dalla prima metà del sec. XIV e modificato in epoche diverse. Il castello si compone di più parti che si affacciano sul cortile maggiore. Il Mastio, su tre lati, con quattro torri agli angoli, fu voluto da Luchino Visconti, Podestà di Vigevano, come dimora degna di ospitare la corte milanese ed in grado di difenderla. A lato del corpo principale, sul fianco della bramantesca Loggia delle Dame, gli agili colonnati della Falconiera lo collegano alle tre scuderie del tardo quattrocento, che chiudono il cortile sino alla torre. Dal Mastio parte anche la Strada Coperta, la più lunga del mondo (ben 164 metri!), destinata a scavalcare il borgo per collegare rapidamente il castello con un rivellino, la Rocca Vecchia, porta d'accesso verso le campagne. Uscendo da Vigevano tenere la direzione di Pavia si passa attraverso il borgo della Sforzesca residenza di caccia ed azienda agricola voluta da Ludovico il Moro nel 1486. Il complesso richiama la disposizione tipica dei castelli con quattro corpi di fabbrica intorno ad un cortile centrale quasi quadrato e quattro palazzotti agli angoli, chiamati colombaroni, ornati di finestre archiacute e fregi "a dente di sega". Tutto intorno una distesa di campagne coltivate, canali d'irrigazione e mulini ad acqua progettati niente meno che da Leonardo da Vinci, ospite della tenuta alla fine del Quattrocento Il percorso passa dall’abbazia della Bozzola e prosegue verso Scaldasole Nel Castello, uno dei più importanti della provincia di Pavia, è facile riconoscere il vero "cuore" del paese, il nucleo originario attorno al quale l'abitato ha preso vita. In origine era un ricetto, forse già esistente in età longobarda, poi ricostruito tra il XII ed il XIII secolo e trasformato nella forma attuale dalla famiglia Folperti agli inizi del quattrocento. Il complesso, di forma quadrilatera, conserva ancora ben distinti il ricetto, con camminamenti e torri merlate, e la rocca vera e propria che, trasformata in abitazione nobile, ingloba l'antico torrione, rimasto a difesa dell'intero edificio. Da Scaldatole si rientra a San Nazzaro de burgundi e poi a Casei Gerola.

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